Design Narrative
Design Narrative
Nel 2021 si aprirà alla città di Venezia un nuovo spazio, unico nel suo genere. Da sempre legato all’ospitalità e all’accoglienza, il palazzo
Ca’ di Dio è stato oggetto di un importante intervento di recupero per poter accogliere il nuovo Hotel 5stelle della città lagunare.Location
Collocato in una posizione unica e privilegiata, all’ingresso della zona Arsenale, noto come design district della città, luogo legato ai
percorsi dell’arte e dell’architettura, sufficientemente lontano dal caos turistico ma altrettanto vicino al cuore della città con Piazza San Marco
a pochi passi.Concept
Il progetto è stato curato dallo Studio Urquiola con il preciso obiettivo di non seguire un cliché scontato, forzatamente moderno o tipicamente classico, bensì creare un concept originale e distintivo profondamente legato al tessuto della città, che entra infatti nei suoi ambienti in forma di materiali, cromie, finiture e ispirazioni. Il concept si è sviluppato sulla dicotomia delle due anime di Venezia, due lati che sembrano contrapporsi ma da cui può nascere un incontro interessante e un progetto distintivo: da una parte, il rigore dell’edificio e la “severità” della struttura originale, dall’altra la raffinatezza e l’eleganza tradizionalmente più rappresentative dei palazzi veneziani. Il progetto, perciò, è stato guidato da un’attenta ricerca verso una grande raffinatezza, interpretata in chiave contemporanea. Non un lusso canonico ed esplicito, ma fatto di dettagli, attenzione e cura per chi viene ospitato a Ca’ di Dio.
La ricerca è partita da materiali e cromie che parlano di Venezia, delle sue maestranze, del patrimonio storico, e dell’ambiente naturale così unico. Parliamo di gradazioni e sfumature anziché di colori veri e propri, di trasparenze che rimandano ai riflessi dell’acqua, altro tema chiave e ricorrente in Ca’ di Dio, di materiali rappresentativi della città come vetro, legno, ferro battuto, pietre e marmi. La palette colori è sobria e tenue, fatta di sfumature e trasparenze, richiamando il tema dell’acqua, delle trasparenze e delle riflessioni. L’idea è quella di contrapporre e combinare la Venezia dei vicoli nascosti fatti di vecchi mattoni, alla Venezia dei palazzi nobiliari con marmi e decori. Anziché di colori, parliamo di sfumature.
Progetto
La struttura stessa dell’edificio rappresenta un unicum per la città di Venezia accogliendo al suo interno tre corti interne, una molto grande che diventa un’oasi di pace e tranquillità, rifugio naturale dopo una giornata passata a visitare monumenti e musei, dove il suono tipico sarà il silenzio accompagnato dagli aromi della vegetazione. Sulla corte principale si affacciano i principali spazi del piano terra e virtualmente si divide in due aree, una caratterizza da sedute lounge e divani, microsalotti che estendono la zona Lobby all’esterno ed una seconda con tavoli e sedie, naturale estensione del ristornate interno, una terza piccola corte ospita l’ora del Ristorante VERO. Anche per la corte, viene posto l’accento sui materiali costitutivi, rispettandone il valore storico: sono presenti due vere da pozzo originali, il mattone posato a spina di pesce traccia i percorsi principali, mentre le zone verdi intervallano le diverse aree.
Gli ospiti potranno accedere a piedi dall’ingresso principale posto sulla riva omonima o direttamente con i taxi attraverso la “porta d’acqua”. All’interno dell’hotel troveremo una lobby ricavata dall’antica chiesa, una reading room dove l’ospite può ritirarsi per cercare un momento di intimità e privacy, l’ Alchemia Bar con vista privilegiata sulla riva e sul rio e un altro bar all’interno della corte principale oltre al ristorante Essentia riservato ai soli ospiti dell’ hotel.
Ai piani superiori si trovano le 57 suite e 9 camere, tutte caratterizzate dal medesimo concept stilistico enfatizzando con finiture e materiali
il concept stilistico, boiserie, tessili e cornici in legno danno continuità e rilevanza alla vista sulla città, incorniciando e focalizzando la relazione
della camera con l’esterno. Il relax e la qualità del soggiorno all’interno dell’hotel sono garantiti anche dalla Pura Spa e Wellness area attrezzata per garantire
trattamenti e benessere in qualunque momento.All’ultimo piano, sul tetto, si trovano due ampie altane accessibili da due suite che così possono godere di uno spazio unico e privilegiato da cui poter godere a 360 gradi la magnificenza della città di Venezia. Locations uniche per condividere un aperitivo o una cena esclusiva o per ammirare eventi come la Festa del Redentore in compagnia di amici avendo una capienza massima di 15persone. Il ristorante VERO, sulla riva, sarà uno spazio con identità autonoma rispetto all’hotel ma sempre nel rispetto del legame con il territorio in una chiave contemporanea con spazi interni molto intimi ed un dehor esterno con vista sulla Basilica di San Giorgio Maggiore.
Artigianalità
Per la realizzazione di elementi decorativi, architettonici e di illuminazione sono state selezionate piccole aziende artigiane locali per garantire ancora una volta un forte legame con un territorio che offre prodotti incredibili come quelli realizzati nella Vetreria LP Glass Factory di Murano dove ancora oggi ogni lampadario è interamente realizzato “a bocca” da sapienti maestri artigiani senza l’ausilio di stampi e macchinari. Nelle camere si potranno pertanto ammirare questi pezzi unici realizzati appositamente su disegno dello Studio Urquiola così come nella hall troveremo arredamenti unici forniti da Aprojects, finemente selezionati e perfettamente integrati con gli spazi sottostanti.
Sostenibilità
Il rispetto per la città non poteva che tradursi anche nel rispetto per l’ambiente unico nel quale vive. Sono stati fatti importanti investimenti per dotare la struttura di sistemi ed infrastrutture in grado di limitare l’impatto ambientale come l’utilizzo dell’acqua di laguna per la produzione dei fluidi termovettori a bassa temperatura necessari all’esercizio che viene restituita depurata, il risparmio energetico con sistemi di recupero del calore dell’aria di espulsione con abbattimento delle emissioni e sistemi alternativi all’acqua lagunare quando la temperatura di quest’ultima oltrepassai limiti di minimo e massimo di utilizzo imposti dal Magistrato delle Acque.